Da San Francisco (⇒) siamo atterrati a Oaxaca(⇒), con un gran desiderio di vivere, ancora, il Messico. Qui, abbiamo preso casa, vicino alla tienda della Signora Aurelia(⇒). Era la stagione delle piogge, ma tutto – i mercati, l’arte, la ceramica, i fiori, gli intonaci delle case – splendeva. A Hierve el Agua(⇒) ci siamo tuffati in
CategoryMexico
Tierra y libertad
Il 1°gennaio del 1994 un gruppo armato dell’EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale) occupa il palazzo municipale di San Cristobal de Las Casas, in Chiapas, e dichiara guerra allo Stato messicano. Il motivo? Rivendicare, dopo secoli di sfruttamento, i diritti delle popolazioni indigene. Quali? PANE. SALUTE. EDUCAZIONE. GIUSTIZIA E PACE. Nello stesso giorno, entra in vigore il NAFTA
Canyon del Sumidero
Il Canyon del Sumidero si trova in Chiapas, nel Sud del Messico. Le lunghe pareti calcaree sono tagliate nel mezzo dal Rio Grijalva, che scorre per 766 km, fino alla baia di Campeche. Il fiume prende il nome da Juan de Grijalva, il conquistatore spagnolo che lo risalì, nel 1518, all’età di 31 anni. La
Yo Migro
Storie di migranti del Centro America in cammino Abbiamo vissuto, dal 30 giugno al 3 luglio 2018, con e come i migranti del Centro America ospiti dell’Albergue de Migrantes di Padre Solalinde, a Ixtepec, nel Sud del Messico. Abbiamo mangiato con loro, dormito con loro e raccolto alcune delle loro storie. Questo reportage racconta ciò che
Oaxaca (uahàka)
Oaxaca si pronuncia uahàka e ci vuole tempo per dirlo correttamente. Oaxaca è una città bella. Il blu maya e il bianco delle case dà il piacere di un Messico che si ricorda. Seguono, il magenta, il giallo(ne), il verde acido. La chiesa di Santo Domingo e la Basilica di Santa Soledad. L’arte, la grafica,
Hierve el Agua
Hierve el Agua si trova per aria, a circa 70 km da Oaxaca, verso sud. Ci si arriva con un fuori strada, salendo una ripida valle Zapoteca. In cima si trovano grosse vasche d’acqua turchese, ricche di minerali, posizionate sull’orlo di un dirupo e a pochi passi dalle nubi. Qui, tutti scattano un mucchio di
La Señora Aurelia
La Señora Aurelia dice che in tutta Oaxaca di Aurelie ne esistono solo tre: lei, la sua compagna di scuola e l’Aurelia guardiana del cimitero. La nostra Aurelia è corta e vispa, occulta l’età nei capelli tinti di nero e quando parla allunga le parole al cielo (<siiiiiiiiiii, holaaaa, hace mucho calooor hoooy!>). Ha tre
Mappa 1
Consapevoli che la meraviglia è nemica della prudenza, l’11 marzo 2018, di buon mattino, abbiamo lasciato, per un po’, Verona. Da allora abbiamo percorso, con ogni mezzo, 7.883 km tra Messico e Stati Uniti, ben aggrappati l’uno sull’altra. Le prime due settimane a Città del Messico (rivelatasi la città più azzeccata per l’approdo) sono servite
Baja California Sur
Sovrappopolata di cactus e disabitata da umani, la Baja California Sur è, fuori dai pochi centri abitati, una terra lunare. La Carretera Mexico 1, lunga 1.711km, collega Los Cabos a Tijuana. Percorrerla in macchina è un incanto: colline di cactus* ai lati di un’unica lunga strada che sembra senza destino, che a metà s’appiglia al
Las Ballenas
“In Baja California si vedono le balene. Ti rendi conto? Le balene! È lì che dobbiamo andare!” Arriccio il naso e sospiro: “Los Cabos è la città più pericolosa al mondo, cosa me ne frega a me delle balene. Io non vengo.” Poco dopo, per farla breve, saliamo sul ferry, assieme a una flotta di